Se state programmando un viaggio alle Azzorre forse vi siete già accorti che avete davanti a voi molte opzioni: nove isole diverse, svariati voli interni da prendere, traghetti da prenotare, vulcani da scalare… A meno che abbiate a disposizione un mese (e oltre), molto probabilmente dovrete fare delle scelte.
Quali isole scegliere? Cosa non perdere? Un suggerimento: inserite nel vostro itinerario anche e soprattutto Pico, la più vulcanica e brulla delle Azzorre! Ma cosa fare sull’isola di Pico? Qui sotto vi spiego perché e vi racconto cosa vedere.
Come costruire l’itinerario di viaggio
La scelta dell’itinerario è la questione più cruciale quando si tratta di organizzare un viaggio alle Azzorre. Per esplorare tutte le isole, dovrete mettere in conto almeno un mese: noi ne abbiamo visitate sei (su un totale di nove) in circa tre settimane piene e intense. Quindi fate bene i vostri conti! (Se si serve ispirazione, vi consiglio di dare una sbirciatina al nostro itinerario di viaggio).
Un’altra cosa che mi sta molto a cuore: non limitatevi solo a São Miguel, la più grande e “comoda” dell’arcipelago. I local vi diranno che a São Miguel si ha un assaggio di tutto l’arcipelago in generale: ciò è in parte vero, ma in realtà è l’isola più turistica e civilizzata e decisamente la meno selvaggia (infatti è stata l’isola che ci è piaciuta di meno).
Prima di raccontarvi in dettaglio cosa fare sull’isola di Pico, un’ultimissima cosa: costruite il vostro itinerario in modo da spostarvi prima verso le isole più lontane per poi avvicinarvi progressivamente. Questo è molto utile in caso il vostro volo o il vostro traghetto dovesse essere cancellato (cosa non rara alle Azzorre).
Noi siamo atterrati a São Miguel da Porto e siamo ripartiti l’indomani per Faial, quella che viene chiamata “l’isola azzurra” delle Azzorre (qui trovate i miei consigli su Faial). Impossibile non essere presi dalla voglia di esplorare Pico: da Faial, il vulcano di Pico è sempre lì davanti a fare capolino, così vicino che sembra quasi di toccarlo.
Da Faial spostarsi a Pico è facile: da Horta, capoluogo di Faial, a Madalena, capoluogo di Pico, il traghetto impiega solo 30 minuti. Potete prenotare i biglietti sul sito della compagnia Atlânticoline. Molti invece volano direttamente sull’isola di Pico ed esplorano Faial in giornata: io invece, da amante delle isole piccole e tranquille, vi consiglio di passare almeno una o due notti a Faial perché merita davvero.
Pico è la seconda isola dell’arcipelago per estensione dopo São Miguel, ma è comunque di dimensioni contenute: ha una lunghezza di circa 40 km e una larghezza di circa 15 km. Per visitarla mettete in conto due giorni, tre se volete anche scalare il suo famoso vulcano.
Quindi veniamo al nocciolo della questione: cosa fare sull’isola di Pico? Cominciamo dalla cosa più sensazionale!
La salita sul vulcano di Pico
L’isola di Pico si identifica in tutto e per tutto con il suo maestoso vulcano: l’isola è talmente legata al Ponta do Pico (il vero nome del vulcano) da prenderne il nome. Il suo cono aguzzo è visibile da ogni angolo dell’isola: come resistere alla tentazione di vederlo da vicino, molto vicino?
L’isola di Pico possiede molte particolarità, ma la salita al Pico è sicuramente l’esperienza più bella da fare: con i suoi 2.351 m è la vetta più alta delle Azzorre ma anche di tutto il Portogallo. Scalare la sua vetta non è un’impresa titanica ma non è nemmeno una passeggiata: sono 7,6 km di camminata lungo un percorso accidentato e non sempre ben segnalato (soprattutto se c’è nebbia) e un dislivello di 1.121 metri. Ci vogliono circa 3-4 ore per la salita.
Gli ultimi 70 metri per raggiungere la vetta vera e propria – il Piquinho – sono i più impegnativi: dovrete aiutarvi con le mani stando attenti alle fuoriuscite di zolfo e alle rocce calde.
La salita parte obbligatoriamente dalla Casa da Montanha, dove è necessario registrarsi e pagare l’accesso al parco. Il consiglio è quello di prenotarsi in anticipo in quanto sono ammesse fino a un massimo di 160 persone al giorno. Alla partenza viene consegnato un GPS per monitorarvi durante la salita.
Alle Azzorre il meteo è ballerino: potreste quindi vederlo cambiare più volte durante la vostra salita. Non demordete se arrivate e c’è brutto… potrebbe uscire il sole dopo pochi minuti (ma potreste anche trovare la nebbia pur arrivando con il sole). Se siete fortunati e arrivate in cima con il sole, la vista a 360° spazia su tutta l’isola, sull’oceano e sulla vicina Faial. Insomma, è uno spettacolo pazzesco!
Le vigne di Pico
Uno dei tratti distintivi dell’isola di Pico – chi l’avrebbe mai detto? – sono le vigne coltivate tra le rocce basaltiche: i terreni di lava nera limitati da muretti a secco costruiti con blocchi di basalto, Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO dal 2004, si concentrano nella zona tra le località di Lajido da Criação Velha e Lajido de Santa Luzia, non lontano da Madalena. Qui vale la pena lasciare la strada principale per le strade secondarie dei Paisagem da Cultura da Vinha da Ilha do Pico, tra Lajido e Cachorro, dove spiccano le bellissime casette nere dei contadini (le adegas) e spigolose scogliere di lava sferzate dall’oceano.
Lo spettacolo della terra rossa, le rocce nere e le vigne verdissime che spiccano sullo sfondo del mare blu sono qualcosa di assolutamente incredibile. Il mio consiglio è quello di esplorare le viuzze tra le vigne a piedi, tra contadini al lavoro e piccoli mulini a vento che spuntano qua e là. Spostatevi poi verso Biscoitos, per visitare il Museo del Vino (a ingresso gratuito), con sale con attrezzi storici e un piacevole spazio all’aperto con diversi vitigni.
Sull’isola si producono diversi vini: bianchi, rossi e rosé, e in particolare il vitigno verdelho, reintrodotto in tempi recenti. “Basalto”, “Lajido” e “Terras de Lava” sono tra le etichette più apprezzate (io vi consiglio in particolare il Terras de Lava bianco).
Il luogo perfetto per assaggiare i vini dell’isola è il Cella Bar, un wine-bar e ristorante di design con una bella terrazza affacciata sull’oceano pochi chilometri fuori Madalena (il luogo perfetto anche per ammirare il tramonto).
La strada degli altipiani
Il perimetro dell’isola è percorribile per intero in circa due ore: oltre a visitare i villaggi di case tradizionali tra Lajido e Cachorro, potete fare una sosta a São Roque do Pico (dove ci sono anche delle belle piscine naturali), e a Piedade, per spingervi fino al bel faro di Ponta da Piedade.
Da qui potete proseguire verso il sud dell’isola, raggiungendo la tranquilla Calheta De Nesquim e quindi il villaggio di Lajes (decisamente più interessante di Madalena) e São Mateus (con i suoi caratteristici fari).
Oppure, se volete godere di un panorama superlativo, da Piedade potete salire verso l’altopiano centrale dell’isola: da qui è possibile percorrere un lungo tratto di strada sterrata (ma non difficoltosa) tra mucche al pascolo, ortensie in fiore, laghetti, caldere e coni vulcanici. La strada si riconnette quindi con la EN2, da cui si può ridiscendere verso São Roque do Pico.
Fare il bagno nelle piscine naturali
Sull’isola di Pico non ci sono spiagge. Lungo la costa si trovano però diverse “piscine naturali”, ovvero ripari tra le rocce dove è possibile fare il bagno senza essere portati via dalle onde e dalle correnti (se siete freddolosi sappiate che è pur sempre Oceano Atlantico quindi l’acqua è piuttosto fredda).
Sull’isola si trovano piscine naturali sparse in tutta l’isola, a nord, come a sud: ad esempio a Cais do Mourato, a nord, in zona di Cais do Pico (più a est), nella zona di Poça das Mujas (vicino a Calheta De Nesquim) e a sud di Lajes.
La Gruta das Torres
A Madalena, capoluogo dell’isola, non c’è molto da fare e vedere a parte attendere il traghetto. Se però dovete riempire un paio di ore potete approfittarne per visitare la sugegstiva Gruta das Torres, 6 km a sud di Madalena.
Si tratta di una grotta di origine vulcanica, il tunnel vulcanico più lungo delle Azzorre, che è possibile esplorare con una piacevole visita guidata che dura circa 45 minuti (vi daranno anche il caschetto con lampada frontale da veri speleologi).
Come spostarsi sull’isola
La scelta ideale per esplorare l’isola di Pico (e in generale tutto l’arcipelago) è noleggiare un’auto. Questo permette di muoversi in piena autonomia, raggiungendo facilmente ogni angolo dell’isola.
Sebbene tecnicamente esistano mezzi di trasporto pubblico sull’isola, durante il nostro soggiorno a Pico ne abbiamo incontrati davvero pochi.
Se volete avere una panoramica completa delle diverse compagnie di noleggio presenti sull’isola e soprattutto scovare le offerte migliori, vi consiglio di consultare le opzioni disponibili su questo portale specializzato.
Dove mangiare a Pico
Come ho già citato, il posto giusto per una cena o un aperitivo vista oceano gustando i vini dell’isola è sicuramente Cella Bar, appena fuori Madalena. Il posto è davvero scenografico, la carta dei vini ben fornita e anche il menù (prevalentemente a base di pesce).
Se vi piacciono i locali moderni e trendy, apprezzerete anche Casa Âncora, a São Roque do Pico. Entrambi i locali costano un po’ più della media dell’isola ma sono adatti per fare una cena come si deve.
A Lajes troverete numerosi ristoranti dove abbuffarsi di pesce freschissimo: noi siamo stati a pranzo al Restaurante Ritinha e ci siamo trovati molto bene (le porzioni, come spesso alle Azzorre, sono molto abbondanti). Un altro posto che ho molto apprezzato per pranzo è stato il Laja das Rosas Lounge & Bar, proprio davanti a delle piscine naturali, vicino alle vigne e alla Gruta das Torres.
Dove dormire a Pico
Per il nostro soggiorno a Pico siamo stati al Pico Dreams, un hotel con piscina non lontano da São Roque in posizione panoramica, e ci siamo trovati molto bene.
Oltre al fatto di avere un bello spazio esterno con piscina, e delle stanze spaziose con terrazzino, sono a disposizione cucina e soggiorno a uso comune: una cosa molto comoda che abbiamo trovato spesso alle Azzorre.
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