Lo scorso agosto siamo partiti per un viaggio di dieci giorni tra Finlandia, Norvegia e Svezia (con destinazione finale Capo Nord), diverso dal solito: questa volta niente soggiorno in hotel o guest-house, ma solo ed esclusivamente in tenda, sfruttando il fatto che il campeggio libero in Scandinavia è consentito, sicuro e abitudine consolidata della cultura locale.
Quindi significa che in Scandinavia si può davvero piantare la tenda ovunque si desideri? O ci sono regole da seguire? Quali sono le cose da sapere? Vi racconto tutto qui.
Campeggio vs bivacco
Dormire in tenda – non nel senso di trascorrere una vacanza in un campeggio attrezzato, ma nel senso di bivacco, cioè accampamento notturno all’aria aperta – è una questione spesso spinosa. Come ho raccontato qui, anche il semplice fatto di trascorrere una notte in tenda in montagna non è sempre consentito, anzi; in Italia ogni regione ha un suo regolamento al riguardo, in genere poco concessivo (al momento l’unica regione italiana che consente il bivacco libero è il Molise) spesso con autorizzazioni da richiedere o precise regole da rispettare. Inoltre in Italia il bivacco è vietato all’interno dei parchi nazionali.
E nel nord Europa?
La Scandinavia in questo è una felice eccezione: come vi racconto più sotto, in Svezia, Norvegia e Finlandia (con l’eccezione della Danimarca e dell’Islanda), è possibile accamparsi per la notte con la propria tenda praticamente ovunque, con alcune piccole limitazioni (ad esempio nei parchi nazionali è consentito solo nelle aree predisposte, che comunque sono sempre numerose e ben attrezzate).
Sono gli stessi abitanti locali a dedicarsi al campeggio libero: da queste parti è cosa comune accamparsi nella natura, magari al termine di una giornata di trekking, o anche solo ritirarsi nel silenzio dei boschi e andare a raccogliere funghi e frutti di bosco.
Ma come funziona esattamente il campeggio libero in Scandinavia? Quali sono le cose da sapere?
La Finlandia e il “Jokamiehen oikeudet”: le cose da fare e da non fare
In Finlandia vige il Jokamiehen oikeudet, una sorta di “Everyman’s rights” che in italiano potremmo tradurre come “diritto di libero uso del suolo“, un principio che sta particolarmente cuore a tutti i finlandesi e agli scandinavi in generale.
Questo significa che ogni individuo ha la libertà di esplorare la natura, accedere ai boschi – siano essi pubblici o privati -, nuotare, sciare, andare in canoa e procacciarsi il cibo: è quindi possibile raccogliere liberamente frutti di bosco o funghi, pescare con amo e lenza e utilizzare le aree naturali a scopo ricreativo, sempre nel rispetto dell’ambiente.
L'”Everyman’s rights” è un grosso privilegio che comporta però anche il rispetto di alcuni doveri:
- Non si devono lasciare rifiuti o tracce della propria permanenza sul posto;
- Non ci si deve avvicinare troppo alle abitazioni private o i campi coltivati;
- Non si deve dar da mangiare agli animali selvatici o cercare di avvicinarli;
- Non si devono accendere fuochi al di fuori degli spazi destinati all’uso;
- Non si deve fare troppo rumore (i finlandesi amano il silenzio).
In altre parole il campeggio libero è possibilissimo, basta solo rispettare le comuni norme di buon senso, la natura e la privacy delle altre persone.
E negli altri paesi scandinavi? Come vedremo sotto, anche nei paesi limitrofi esiste un concetto analogo: in Norvegia diritto di libero uso del suolo è chiamato “Allemannsretten” e in Svezia ‘Allemansrätten’.
Come comportarsi nei parchi nazionali
Il diritto di libero uso del suolo vale in generale; qualche attenzione in più va prestata nel caso si voglia campeggiare in un parco nazionale (che tra Finlandia, Norvegia e Svezia abbondano).
In Finlandia ci sono oltre 40 parchi nazionali, facilmente rintracciabili consultando questo sito. All’interno dei parchi nazionali finlandesi non è possibile piantare la propria tenda in un posto qualsiasi, ma solamente nelle aree predisposte, che non mancano mai, nemmeno nel caso del parco più piccolo. I parchi sono sparsi in tutto il territorio nazionale, anche non lontano da Helsinki o da altri centri urbani.
Nei parchi l’utilizzo di barche o mezzi a motore, la raccolta di frutti e funghi, così come la pesca libera, possono essere limitati in alcuni periodi dell’anno per salvaguardare la flora e fauna locale (cosa che ad esempio avviene nel Parco nazionale di Kolovesi, habitat della rara foca del Saimaa).
In ogni parco ci sono i cartelli che indicano le zone dove è possibile piantare la tenda, ma non solo: in genere si trovano anche panche e tavoli, zone falò con griglia e accessori per il barbecue spesso già provviste di legna e casette in legno che ospitano dry toilet, ovvero toilette compostanti che non usano acqua (al massimo la segatura). A meno che indicato diversamente, potete usare la legna a disposizione ma siete tenuti a fornirne di nuova quando ve ne andate.
In alcuni parchi ci sono cottage che è possibile affittare e/o capanne nella foresta aperte a chiunque. I sentieri sono sempre ben segnalati, spesso viene raccomandato di non uscire dal tracciato per non arrecare danno alla fauna o alla flora locale.
I campeggi attrezzati
Durante il nostro soggiorno di otto giorni in tenda tra Finlandia, Norvegia e Svezia, abbiamo alternato il campeggio libero nei boschi e notti in campeggi tradizionali, dove abbiamo potuto usufruire della doccia calda, di una cucina attrezzata (comoda nelle serate più fresche), dell’immancabile area falò con barbecue e – cosa importante – della sauna (con laghetto annesso).
La cosa bella è che anche scegliendo i campeggi veri e propri tutto è all’insegna della libertà: ci siamo sempre presentati all’ultimo momento, senza prenotazione (in genere lo spazio per la tenda si trova sempre, altro discorso è se si ha un camper o un van) e siamo sempre stati accettati calorosamente.
I campeggi attrezzati in cui abbiamo pernottato (una notte nei pressi di Rovaniemi, in Finlandia, una notte a Nordkapp, in Norvegia, e una notte a Kiruna, in Svezia) ci hanno chiesto un massimo di 25€ a notte per due persone e una tenda (e in quell’occasione abbiamo anche potuto usufruire della sauna gratuita).
I più freddolosi o chi non se la sente di dormire troppe notti in tenda può anche optare per un bungalow, che abbiamo sempre trovato in tutti i campeggi. Un sito molto comodo per trovare i campeggi in Finlandia è questo qui.
E nei paesi limitrofi come funziona?
Il campeggio libero in Svezia e Norvegia
La filosofia finlandese del campeggio libero funziona allo stesso modo anche in Svezia e Norvegia. Grazie alla bassissima densità di popolazione e al gran numero di aree naturali incontaminate, il campeggio libero e selvaggio è parte fondante della cultura scandinava.
In Svezia il diritto di libero uso del suolo è chiamato Allemansrätten (“diritto di ogni persona”), un concetto medievale che riconosce che la natura è un bene di tutti e che per questo tutti ne possono trarre beneficio.
Come per la Finlandia, anche in Svezia è possibile accamparsi anche sulla proprietà privata, a debita distanza dalle abitazioni, senza che sia necessario chiedere prima il permesso al legittimo proprietario. Il pernotto è possibile anche nei parchi nazionali sempre attenendosi alle regole previste.
In Norvegia l’equivalente è chiamato Allemannsretten, un diritto antico che è stato tramandato fino ai giorni nostri e che dal 1957 è regolamentato da una legge apposita. Il diritto di accesso vale per tutti i terreni aperti che non siano recintati. C’è comunque il libero accesso a campi e prati dal 15 ottobre al 30 aprile, nel periodo in cui il terreno è gelato o ricoperto dalla neve.
Per la Norvegia è stato stabilito che è possibile piantare la propria tenda tenda per la notte o dormire sotto le stelle in mezzo alla natura a patto di rispettare almeno 150 metri di distanza dalla casa abitata più vicina, cosa che vale anche per van, roulotte e camper. Se ci si vuole fermare per più di una notte, si deve chiedere il permesso al proprietario del terreno. Alle Lofoten e in alcune zone lunghi i fiordi non è però possibile accamparsi.
In Norvegia è possibile dedicarsi alla pesca in mare e nei fiordi senza licenza, se per uso personale, ma esistono regole su quanti chili di pesce è possibile portarsi a casa, se si passa il confine. Le regole sono invece più ferree per la pesca di acqua dolce, nel cui caso è quasi sempre richiesta una licenza.
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