State programmando un viaggio in Sri Lanka? È un vostro sogno da tanto tempo? Parto subito con una gran bella notizia: organizzare un viaggio in autonomia in questa terra meravigliosa è davvero un gioco da ragazzi! I mezzi per spostarsi sono infatti abbondanti e frequenti, la vita è molto economica e ci sono un sacco di luoghi interessanti in cui fare tappa (l’unica pecca è che dovrete fare una selezione!).
Siete pronti? Qui vi racconto il mio viaggio di due settimane nella “lacrima dell’India” con itinerario completo e info pratiche per l’organizzazione.
Quando andare in Sri Lanka
Partiamo dalle basi: qual è il momento dell’anno considerato “migliore” per visitare il paese? Quando invece è meglio non andare? Come sono le temperature?
Ecco subito un altro aspetto positivo legato allo Sri Lanka: il paese è visitabile in ogni momento dell’anno. O meglio, a seconda del periodo dell’anno, c’è sempre una zona dell’isola in cui il clima è ottimo e una zona in cui – causa monsoni – è sconsigliato andare.
La situazione climatica è più o meno la seguente:
- Dicembre – marzo: è il periodo migliore per visitare la zona sud-occidentale dello Sri Lanka e la zona centrale della Hill Country (regno delle piantagioni del tè); a est e nord sono invece frequenti le piogge;
- Aprile – novembre: è il periodo migliore per visitare le città antiche del nord, la parte settentrionale dell’isola e la costa orientale; nel resto del paese piove.
Questa è la situazione climatica “classica”: a causa però dei cambiamenti climatici degli ultimi anni la regola non è necessariamente veritiera. Noi abbiamo viaggiato in Sri Lanka nella seconda metà di marzo spostandoci nella zona sud-occidentale, centrale e settentrionale fino ad Anuradhapura, e abbiamo trovato qualche pioggia a sud (che preannunciava l’arrivo anticipato dei monsoni di aprile-maggio) e un caldo progressivamente sempre più umido.
Cose da sapere prima di partire
Una volta stabilito il periodo dell’anno ideale per un viaggio in Sri Lanka, è ora di passare alle cose pratiche: come spostarsi? Servono vaccinazioni particolari? E il visto? E la SIM locale?
Visto di ingresso
Per l’ingresso nel paese (sia per turismo sia per lavoro) è necessario il passaporto con una validità residua di almeno sei mesi (e due pagine bianche) ed è inoltre necessario richiedere il visto.
Il visto ha una validità di 30 giorni dal momento dell’ingresso nel paese e può essere richiesto online a questo sito (attenzione perché esistono anche dei siti “farlocchi”). Per i cittadini italiani il visto d’ingresso ha un costo di 50$ (questo a marzo 2024).
Il visto viene concesso di solito nel giro di poche ore. Chi vuole estendere la sua durata deve farlo almeno 8 giorni prima della scadenza rivolgendosi al Dipartimento dell’Immigrazione e Emigrazione a Colombo (Battaramulla).
Una volta arrivati in aeroporto non siete tenuti a mostrare l’approvazione dell’ETA ricevuta via mail, basta consegnare il passaporto. Ricordatevi però di presentarvi allo sportello dell’immigrazione con il foglio d’ingresso nel paese interamente compilato (fornito dalla compagnia aerea oppure a disposizione dei viaggiatori nelle immediate vicinanze degli sportelli dell’immigrazione).
Vaccinazioni
Per l’ingresso in Sri Lanka non ci sono vaccinazioni obbligatorie. Trattandosi però di un paese tropicale con una situazione igienico-sanitaria non eccelsa, vale la pena considerare qualche vaccinazione integrativa, come quella contro l’epatite A, il tifo e il tetano.
La profilassi anti-malarica non è necessaria. La situazione dengue sembra essere sotto controllo: ricordatevi però di portarvi un buon repellente anti-zanzara per paesi tropicali (con almeno il 50% di deet, come l’Autan Defense o Jungle Formula), dormire sotto le zanzariere e spruzzarvi sempre dopo il tramonto (le regole classiche anti-malaria insomma).
Modalità di trasporto
Ho letto spesso di persone che viaggiano in Sri Lanka con un driver al seguito… e con mia grande sorpresa ne ho effettivamente viste diverse una volta sul posto!
Ecco, viaggiare in Sri Lanka con il driver mi sembra davvero assurdo: come dicevo in apertura i mezzi di trasporto pubblici (bus e treni) sono frequenti e presenti ovunque, sono economicissimi (abbiamo speso al massimo 2-3€ per tratte di 5 ore). Tuttalpiù potete contrattare con un tuk tuk driver per raggiungere qualche destinazione non servita dai mezzi pubblici. Un driver non serve davvero. Anzi, con il senno di poi sarebbe anche stato fattibile noleggiare un’auto.
Nelle città e nelle aree più turistiche è possibile utilizzare app come Uber e PickMe: consiglio in particolare la seconda, con cui è possibile prenotare anche le corse in tuk-tuk a un prezzo conveniente risparmiandovi la fatica di contrattare. Unica nota: nel 99% dei casi dovrete pagare in contanti e riceverete ogni volta la chiamata del driver che si assicura che non gli state per tirare un bidone.
Sim locale
Per poter utilizzare app come Uber e PickMe vi servirà una connessione dati: ecco perché la cosa migliore è acquistare una SIM locale. Tranquilli perché è facilissimo!
Già nella hall degli arrivi in aeroporto a Colombo ci sono diversi stand dove è possibile acquistare una SIM locale con traffico voce e dati a prezzi davvero bassi (a partire da 5€ in sù, da 20/100 GB a illimitati). Pensano direttamente loro all’inserimento della SIM e all’attivazione, quindi comodissimo.
Un’altra opzione che potete considerare – soprattutto se il vostro telefono non è dual sim – è l’acquisto di una SIM virtuale: qui vi lascio uno sconto del 15% sulle eSim Airalo.
Moneta locale
La moneta locale dello Sri Lanka è la rupia singalese. Nel momento in cui scrivo (aprile 2024) 1€ corrisponde a 300 rupie singalesi.
Ci possono essere luoghi e situazioni in cui sono accettati anche dollari ed euro, ma il mio consiglio è quello di prelevare presso un ATM in moneta locale: in viaggio noi usiamo la Revolut, una carta di credito ricaricabile che spesso non ha commissioni sul prelievo. In Sri Lanka non abbiamo mai pagato le commissioni presso gli sportelli della People’s Bank.
Al di fuori dei ristoranti più turistici o dei grandi complessi alberghieri non avrete praticamente mai la possibilità di pagare con la carta (noi l’abbiamo usata forse due volte). Assicuratevi di avere sempre con voi una buona quantità di rupie.
Itinerario di viaggio
Durata del viaggio
Per il nostro viaggio in Sri Lanka abbiamo scelto la seconda metà del mese di marzo, per una durata complessa di 15 giorni interi.
Due settimane sono a mio parere il minimo sindacale per un viaggio in Sri Lanka: avendo a disposizione più giorni avremmo potuto dedicarci anche alla costa orientale e al nord dell’isola (dal 2015 non serve più un permesso speciale per andarci).
Compagnia aerea
Per il volo aereo abbiamo confrontato diverse compagnie aeree in partenza da Milano. Alla fine abbiamo optato per Air Arabia che offre prezzi interessanti con partenza da Bergamo (la nostra città, quindi super comodo) e scalo a Sharjah, negli Emirati Arabi.
Non ci saranno i comfort e i fronzoli delle compagnie arabe più blasonate, ma devo dire che ho avuto un’ottima impressione. Inoltre abbiamo spuntato un prezzo davvero ottimo: volo andata e ritorno per Colombo a 600€ (con bagaglio in stiva, snack e acqua a bordo).
Le tappe del nostro viaggio
Il nostro viaggio si è svolto in senso anti-orario da Colombo a sud, per poi esplorare la parte centrale e le città antiche del nord ripartendo da Negombo. C’è anche chi segue l’itinerario opposto, compiendo un giro in senso orario: non ho individuato motivazioni particolari per scegliere uno o l’altro. L’unica differenza la possono fare le spiagge: dipende se volete rilassarvi sulle spiagge del sud all’inizio del viaggio oppure alla fine.
Queste in dettaglio le tappe del nostro viaggio:
Colombo
Siamo atterrati all’Aeroporto Internazionale Bandaranaike (a 35 km da Colombo) che era già pomeriggio. Abbiamo quindi deciso di fermarci per la notte in centro a Colombo. Non aspettatevi il fascino di Bangkok o Singapore, perché purtroppo Colombo non ha grosse attrattive: bastano un paio di ore per visitare il quartiere del Fort, dove si concentrano i palazzi dell’epoca coloniale, come l’Old Dutch Hospital o il l’edificio storico del Cargills. Comunque se avete poco tempo, potete tranquillamente tralasciare Colombo e passare oltre.
Dove dormire: per comodità (visto che dovevamo prendere un treno il giorno dopo) abbiamo alloggiato nello storico Grand Oriental Hotel, a 10 minuti a piedi dalla stazione. Oggi hotel un po’ decadente, fa respirare comunque l’atmosfera della vecchia città coloniale.
Galle
La mattina abbiamo preso un treno di seconda classe (costo 500 rupie = 1,6€ a testa) con destinazione Galle, che con la sua città vecchia e le sue fortificazioni è Patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Il viaggio dura circa tre ore ed è molto piacevole perché il treno costeggia in gran parte la costa (per godervi il panorama assicuratevi un posto finestrino sul lato sinistro del treno).
Galle è visitabile in 2-3 ore a piedi. La città vecchia è a pochi passi dalla stazione, dove c’è una comoda luggage room dove lasciare i vostri bagagli. Se volete respirare l’aria coloniale potete fare una notte lì; noi abbiamo invece proseguito in bus fino a Mirissa, sul mare.
Mirissa
A Mirissa ci si va per rilassarsi e godersi le spiagge della costa meridionale. Mirissa è una delle località più famose della costa meridionale ma nonostante questo è molto piacevole: la spiaggia è lunga e ampia, la sera si può mangiare pesce alla griglia direttamente in spiaggia. Non perdetevi la Parrot Rock all’estremità della baia e la Coconut Tree Hill al tramonto. In bus o tuk-tuk potete poi spostarvi verso altre spiagge della zona, molto frequentate dai surfisti.
Dove dormire: a Mirissa ci sono molte guesthouse, hotel e alloggi di tutti i tipi. Noi abbiamo alloggiato per due notti presso la Samuu Homestay Mirissa, una guesthouse molto spartana gestita da una signora dolcissima, a cinque minuti dalla spiaggia e dalla fermata del bus.
Tissa (Yala National Park)
Dopo un cambio bus a Matara, abbiamo raggiunto Tissamaharama (meglio conosciuta come “Tissa”), una cittadina dell’entroterra meridionale particolarmente comoda per esplorare lo Yala National Park. Il parco è molto frequentato dai viaggiatori perché è una delle riserve naturali con la maggiore densità al mondo di leopardi (che non abbiamo visto, ma questa è un’altra storia).
Dove dormire: vi consiglio senza dubbio la Viveka Inn Guest and Yala Safari, una guesthouse tranquilla in mezzo alle risaie gestita da un host simpatico e super disponibile, con cui potete prenotare il safari allo Yala National Park.
UdaWalawa (Udawalawe National Park)
Sempre spostandoci in bus (con cambio a Thanamalwila) abbiamo raggiunto il villaggio di Udawwala, porta d’accesso privilegiata all’Udawalawe National Park. Anche questo è uno dei parchi nazionali più apprezzati dello Sri Lanka, famoso per la sua ingente popolazione di elefanti (impossibile non vederli!).
Dove dormire: qui abbiamo dormito alla Palm Land Eco Resort and Safari Tours, una guesthouse economicissima (abbiamo speso 2€ in due con la colazione!) gestita da un host gentilissimo dove è anche possibile mangiare. Tramite la guesthouse potete prenotare il vostro safari a un prezzo onestissimo.
Ella e Nuwara Eliya
Ella è la tappa che non può mancare in un viaggio in Sri Lanka. Sebbene turistica, è una località piacevole dove visitare le piantagioni del tè, il Little Adam’s Peak e il Nine Arches Bridge. La tratta in treno da Ella a Nuwara Eliya è in assoluto la mia famosa in Sri Lanka (nonostante tanti turisti si limitano a percorrere un breve tratto e quindi si fanno venire a prendere dal driver 🙈). Le piantagioni più spettacolari le abbiamo viste a Nuwara Eliya, località meno turistica ma non per questo meno interessante.
Dove dormire: a Ella abbiamo dormito due notti alla Ella Forest Eco View, una guesthouse semplice e accogliente gestita da una famiglia dolcissima, poco fuori dal centro di Ella. A Nuwara Eliya siamo stati ospiti una notte in una homestay fuori dal centro ma comoda per visitare il Lovers’ Leap e la Pedro Tea Estate: la Green Villa, gestita da una famiglia a dir poco deliziosa (verrebbe voglia di restare a vivere con loro!).
Nallathanniya (Adam’s Peak)
La salita allo Sri Pada, la mitica montagna sacra anche nota come “Adam’s Peak” era una tappa che ci tenevamo tanto a fare. Nonostante fosse periodo di pellegrinaggio ce l’abbiamo fatta ed è stata un’esperienza splendida e molto intensa (ne parlerò presto!).
Dove dormire: abbiamo dormito alla Queensark, che in realtà non mi sento di consigliare perché esistono guesthouse più vicine all’attacco del sentiero e il soggiorno comprensivo di cena e colazione si è rivelato decisamente esagerato per gli standard singalesi.
Kandy
Kandy è una delle grandi città storiche dello Sri Lanka. Famosa per il suo Tempio del Dente affacciato sul lago, è una città caotica e trafficata che regala spunti interessanti anche fuori città: noi abbiamo trascorso mezza giornata facendo il cosiddetto “giro dei tre templi”, con tappa alla Bahiravokanda Vihara Buddha Statue e al mercato (in zona se volete ci sono anche dei famosi giardini botanici).
Dove dormire: abbiamo passato una notte alla Kandyan Sweet Villa, una sistemazione semplice ma comoda come posizione (vicina alla stazione e alla fermata dell’autobus). Il proprietario è stato super gentile e ha organizzato per noi un giro in tuk tuk ai templi fuori in città ad un prezzo più che onesto.
Sigiriya e Dambulla
Impensabile andare in Sri Lanka e non visitare Sigiriya! Famosa per la sua spettacolare Lion’s Rock, vale la pena esplorare con calma anche la sua collina gemella, la Pidurangala Rock. Se avete tempo prendete un bus (bastano 45 minuti) per Dambulla: i suoi templi rupestri sono tra i luoghi sacri più scenografici che io abbia mai visto in tutta l’Asia.
Dove dormire: abbiamo dormito due notti alla Kalana Homestay, una homestay tranquilla e accogliente comoda per visitare la Lion’s Rock anche a piedi.
Anuradhapura
Era da tempo che volevo visitare lo Sri Lanka e da tempo volevo conoscere la vecchia capitale del regno singalese! Anuradhapura non è molto frequentata dai turisti e la sua area archeologica disseminata di templi (tra le aree archeologiche più estese al mondo) è invece molto frequentata dai fedeli, il che la rende un’esperienza decisamente mistica.
Dove dormire: abbiamo trascorso due notti nella piacevolissima Meegahapokuna Resort, una guesthouse in una posizione idilliaca (tra campi di riso e stagni) gestita da una famiglia gentilissima a poca distanza dall’area archeologica. La famiglia ha cucinato per noi le colazioni e le cene e ci ha accompagnato personalmente al noleggio delle bici.
Negombo
Negombo è molto pratica per la prima notte dopo l’arrivo in aeroporto o per l’ultima notte prima della ripartenza per via della sua vicinanza all’aeroporto (è molto più vicina di Colombo). Ci sarebbe anche la spiaggia ma non è molto attraente: Negombo è decisamente la località in Sri Lanka che mi è piaciuta meno. Ha tutta l’aria di essere stata una località turistica in passato ma ormai è del tutto decadente.
Dove dormire: per una notte può bastare la Sunshine Guesthouse, un alloggio molto spartano affacciato dal mare a pochi minuti di tuk tuk dal centro di Negombo. Il suo simpatico proprietario vi può accompagnare in tuk tuk ina aeroporto (a una ventina di minuti di distanza).
State pensando a un viaggio in Sri Lanka e avete dubbi o domande? Chiedetemi pure!